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Jimmy e la luna

Ieri sera, a Stigliano, per una suggestiva magia di Pietro Micucci, alle spalle di jimmy, è comparsa  una enorme,  fantastica luna, come era già successo  in “Once in a blue moon”, il film che lo ha visto protagonista assoluto nel 1936.  Lì ci  racconta di  una bellissima  storia d’amore che un artista circense itinerante, Gabbo il grande, vive per la splendida Ilena, mentre l’accompagna, attraverso tutta la Russia in fiamme, assieme alla sua famiglia,   verso la salvezza,  a Parigi.

E l’invito all’amore di Jimmy è stato raccolto da tanti stiglianesi  che hanno posato accanto a lui e alle persone cui vogliono bene e che possono testimoniarlo pubblicando, se vogliono,  le immagini in questa pagina.

Questa è la storia raccontata in questo preview su Youtube.

Un altro episodio dello stesso film è quello che ha ispirato il lavoro di Mario Sansone che ha raffigurato Jimmy appena dopo aver scoperto una zecca clandestina, e, vinto alcuni scrupoli di carattere morale, decide di distribuire a tutti un po’ di ricchezza, riempiendo di denaro oltre alle tasche anche il cappello ed i pantaloni, chiusi in basso da un elastico.

Questi sono gi auguri, amore e fortuna,  che Jimmy ci porgerà il  7 e l’8 settembre, nell’ambito della manifestazione Stigliano, capitale per un giorno, nei programmi di Matera 2019, capitale della cultura europea,

 

“Il film di Jimmy Savo raggiunge Broadway dopo un po ‘di ritardo “.

Sarebbe impreciso chiamarlo un revival, fuorviante chiamarlo una “prima”, ma qualunque sia il nome tecnico appropriato per l’occasione che porta brevemente sullo schermo del “Cinema World” quello squisito e adorabile clown di Jimmy Savo, l’occasione stessa è, di per sé, destinata ad essere felice e fortunata. Per tutte le carenze unanimemente riconosciute al film ed un titolo stranamente profetico di “Once in a Blue Moon”, coloro che amano Savo lo accoglieranno, vedendo nell’insuccesso, anche ammesso dagli stessi autori, di ciò che lo circonda, praticamente tutto ciò che è connesso al film, semplicemente una cornice, deplorevolmente cruda, per alcune capacità indiscutibili dell’integrità personale, per uno stile comico che, come solo Chaplin, non ha in sé nulla di imitativo, volgare, economico, presuntuoso, auto-glorificante o sdolcinatamente commerciale.

dalla recensione sul film del “The New Yorkt Times”, DEC. 2, 1936.

 

Per l’approfondimento sul film e sull’esodo degli immigrati russi in America, si può consultare la scheda sul sito.