Dopo 53 spettacoli dall’inizio dell’anno, quasi tutti in perdita, il 20 maggio 1935, debutta, a Broadway, un musical molto particolare: una ribalta prestigiosa, il Guild Theatre (che a settembre ospiterà “Porghy and Bess”, di George Gershwin, con l’indimenticabile” Summertime”), il clown più popolare di sempre, ]immy Savo, e, nonostante ciò, risulterà la meno commerciale delle riviste musicali, quella più politicizzata e pericolosamente vicina alla sinistra. E’ questa la storia di Parade, definita “Una rivista sociale con Jimmy Savo”, come si può leggere nella locandina. Jimmy è infatti a capo di un cast di ben 60 elementi ed ha il compito di confezionare uno spettacolo caratterizzato da una forte connotazione ideologica, proletaria, anticapitalista e antigovernativa, utilizzando il linguaggio del musical, con sketch che dovevano da una parte divertire e dall’altra denunciare le tristi condizioni in cui versava, in quel momento storico, il proletariato in America
Parade si inserisce in un filone di impegno politico, che affronta, cioè, da un punto di vista classista, problemi come la povertà, la disoccupazione, il razzismo e l’espansionismo militare degli Stati Uniti. Non è il primo musical a presentarsi come “rivista sociale” ma ha avuto 2 illustri predecessori in “Show boat” di Jerome Kern (1927) e, in “Strike Up the Band” di George Gershwin (1927/1930): del secondo musical si è già riferito, del primo si occuperà un nuovo musical , “Mum’s the Word”, one man pantomime show di Jimmy Savo, sia pure in una versione parodistica.
Basti pensare che i due soggettisti, George Sklar e Paul Peters, iscritti al partito Comunista, appartenevano al movimento teatrale “social significance”, ”significato sociale”, e che la produzione era affidata a collettivi teatrali, tra cui “Theatre Guild“; “Workers’ Laboratory Theatre/Theatre of Action“; ” Group Theatre League o f Workers’ Theatres/New Theatre League“, una compagnia storica di attori teatrali fondata allo scopo di presentare opere americane di importanza sociale; “TheatreUnion” che solo l’anno prima aveva messo in scena una versione di “Madre Coraggio” di Berthold Brecht ; “Federal Theatre“ sponsorizzato dal governo americano; “Actors’ Repertory Company“; Labor Stage” e “Mercury Theatre”.
Oltre alla presenza di Jimmy Savo alla testa del nutrito gruppo di artisti il secondo elemento che doveva assicurare un discreto successo al musical era la presenza di alcuni musicisti di assoluto valore come Jerome Moross, autore di quasi tutta la partitura, con la partecipazione di Marc Blitzstein, che spesso, accompagnava al pianoforte, alcune esecuzioni di due sue celebri canzoni “Cradle will rock”, “People” e “Send for militia“(Andate a chiamare la polizia), di cui possiamo apprezzare una esecuzione ad opera di due interpreti storici delle composizioni di Blitzstein: Helene Williams, accompagnata al pianoforte da Leonard Lehrman. Blitzstein sarà, successivamente, l’ideatore di un nuovo musical, “The Cradle Will Rock“, come l’omonima canzone, chiuso dal governo americano, dopo alcune repliche, perché giudicato eversivo.
La critica più attenta considera Parade un esempio di un attivismo politico, sottilmente mascherato da intrattenimento musicale, e lo paragona, da questo punto di vista, alle opere di Verdi e, ovviamente, ai lavori Kurt Weill. Kurt Weill, l’autore delle musiche dell’Opera da tre soldi di Brecht, proprio in quell’anno giunge in America dopo aver abbandonato la Germania, a causa dell’avvento del nazismo, e inizia a lavorare per le produzioni musicali di Broadway, proprio con gli autori e i musicisti di Parade.
Per raggiungere un pubblico più vasto, il musical era stato rivisto e addolcito (“annacquato” si leggerà sulle riviste specialistiche nei giorni successivi) negli aspetti più radicali, in modo che potesse essere presentata nel prestigioso Guild Thatre ed incontrare le simpatie anche di liberali ed intellettuali americani, alcuni dei quali avevano espresso le loro simpatie in un manifesto politico dal titolo “Communism is 20th century Americanism“, Il Comunimo è l’americanismo del XX secolo, diventato poi lo slogan del Partito Comunista americano. Coerentemente la commedia musicale si prefigge anche il compito di avvertire della pericolosità della nascita delle dittature in Italia, in Germania e Giappone e della corsa agli armamenti dell’America, come appare evidente dall’immagine di scena con le caricature di Mussolini, Hitler ed Hirohito, sul totem, alle spalle di Jimmy che, in uno sketch, prende le partti del popolo degli indiani d’America. Va detto che proprio la denuncia dell’affermarsi delle dittature fa sì che questo musical , estremamente politicizzato, si esaurisca non appena gli Stati Uniti entrano in guerra: evidentemente stanno dalla parte dei giusti, dal momento che combattono le più feroci dittature della storia e, quindi, vanno rispettati tutti coloro che offrono la loro vita, lontano da casa, per la difesa dei valori di democrazia e libertà altrui.
Nonostante le edulcorazioni e il sottile mascheramento, lo spettacolo aveva ancora evidenti caratteri eccessivamente anti borghesi, al punto che, come racconta Stanley Green, giornalista e fotoreporter, strenuo difensore dei diritti umani, alcuni spettatori, elegantemente vestiti per la prima, appena entrati nel teatro, erano stati visti uscire, precipitosamente, evidentemente anche a causa di una accoglienza poco benevola loro riservata in sala. Del resto anche i lavoratori, nonostante sconti e biglietti di favore, avevano deciso di disertare l’invito, al punto che il musical è stato definitivamente chiuso dopo circa un mese, il 22 giugno, dopo solo 40 repliche, ed una perdita di 100.000$.
Il giorno successivo al debutto sul New York Times, il critico teatrale Brook Atkinson, critica fortemente lo spettacolo, lo descrive come una astrusa mescolanza di concetti astratti, di musica stridente e pantomime a sfondo politico, del tutto estranee allo specifico del Guild Theatre, ma ha, come spesso gli capita, parole di grande stima per Jimmy:
Qualunque sia il merito della rivista, questa colonna (la sua rubrica di critico teatrale. n.d.r.) è grata al Gild per aver promosso il lavoro di Jimmy Savo, che merita la stessa popolarità di Charlie Chaplin. È un comico pantomimico con uno stile innocente e allegro, un’eloquenza geniale” .. Ponilo in situazione: ”stendilo con una appendicite acuta in una clinica convulsa o travestilo da falso indiano, e il suo senso dell’umorismo, il suo buffo modo di ballare manderà in frantumi la tua ilarità e, allo stesso tempo, ti aprirà il cuore”.
Ma se solo Jimmy, per Atkinson, merita grande attenzione, non è così per il resto della rivista che presenta prese di posizioni ideologiche, di parte, come nello sketch dei poliziotti intenti a giocare a carte mentre la radio trasmette notizie di omicidi e di ogni genere di violenza, senza che ciò provochi alcuna reazione da parte loro, fino a quando non viene data la notizia di una sfilata (da cui il titolo “Parade”) di poveri cristi che rivendicano il diritto a nutrirsi, lungo la Fifth Avenue. Solo allora, prontamente, si attivano, denunciano un tentativo di rivolta e partono all’assalto, mentre la scena si dissolve nel primo numero musicale, “In parata”, con il cast intento a proclamare cupamente la sua missione antipopolare. L’astrusa mescolanza di Atkinson diventa “né carne, né pesce” mentre “la musica impiega armonie dissonanti e frasi sconnesse”, per altri. Comunque, se si vuole trovare un leitmotiv, un assunto di fondo, di questo musical, ebbene, sembra essere quello espresso nelle parole di una delle canzoni proposte:
La vita potrebbe essere così bella
La vita potrebbe essere così grande per tutti
Se solo non fossero pochi a possedere tutto
E la maggior parte di noi a non avere niente.
Interessante la galleria di immagini presentate sulla pagina web ufficlaie di Jerom Moross, il principale compsitori musicale
Scheda tecnica su Parade
Titolo: | Parade |
Teatro: | Guild Theatre |
Data apertura: | 20 Maggio 1935 |
Data chiusura: | 3 Giugno 1935 |
Repliche: | 40 |
Genere: | Rivista musicale satirica |
Direzione: | Philip Loeb |
Composizioni musicali: | Jerome Moross, Marc Blitzstein ed altri |
Direttore d’orchestra: | Max Meth |
Principali protagonisti: | Jimmy Savo, Eve Arden , Charles D. Brown e molti altri |
E’ possibile consultare una scheda tecnica sul musical, approntata da IBDB (Internet Broadway Database), il sito della “The Broadway League” che raccoglie informazioni sugli spettacoli di Broadway a partire dal ‘700, e quella approntata da Playbill.