L’anteprima il 24 giugno del 1940, presso lo Ogunquit Playhouse di Ogunquit, teatro regionale estivo nel Maine (un teatrino estivo è un teatro che presenta produzioni teatrali solo in estate, sfruttando spesso le condizioni meteorologiche favorevoli, allestendo temporaneamente le loro produzioni all’aperto o sotto le tende) e poi la presentazione a Broadway:
il 5 dicembre del 1940, al minuscolo Belmont Theatre, allora sulla 48ª strada Ovest , va in scena Mum’s the Word , definito un one man pantomime show, perchè prodotto, scritto e interpretato, unicamente, da Jimmy, con, incidentalmente, musiche di Ludwig van Beethoven, Frédéric Chopin, Modest Mussorgsky e Christoph Willibald Gluck, ma tutte manomesse da Jimmy Savo.
Così Jimmy presenta il suo spettacolo in una locandina: quella che segue è, invece, la presentazione dell’evento da parte di George Freedley, curatore della Collezione Teatrale della New York Public Library:
Era una rigida fredda notte quella in cui inaugurò il suo “one man pantomime show”, Mum’s the Word, il 5 dicembre del 1940 al minuscolo Belmont Theatre allora sulla 48ª strada Ovest appena ad est del Playhouse. Ricordo di essermi accalcato nell’inadeguato ingresso del teatro, di aver fumato una sigaretta e respirato un soffio di aria gelida, con Frances e Richard Lockridge, nell’epoca in cui Lockridge ed io scrivevamo critiche teatrali per i quotidiani di New York e di aver confrontato il nostro pensiero a proposito di questo nuovo grande mimo, prima di scappare a scrivere il pezzo sulle nostre macchine per scrivere
In scena oltre a Jimmy, una valente spalla, Hiram Sherman, un bravo pianista, Herbert Kingsley, cui era affidato il compito di presentare al meglio dei brani così impegnativi, ed un taciturno fac totum che si occupava di montare e smontare le scene, a sipario aperto. Diversi sketch erano già stati anticipati nei lungometraggi girati precedentemente, oltre che riproposti in quasi tutti gli spettacoli di cabaret. “Mum’s the Word” è una frase idiomatica che potremmo tradurre Acqua in bocca e qualcuno fa notare che, invece, Jimmy non si limita alla pantomima, ma canta e recita per tutta la durata dello show. Queste alcune delle immagini che corredavano gli articoli di presentazione e di recensione dello show sulle riviste teatrali e alcune immagini, messe a disposizione dalla famiglia Savo.
Lo spettacolo chiude dopo 9 giorni e 12 repliche. Discreto successo, soprattutto fra i critici, come Fredley, appunto, mentre Brooks Atkinson (The New York Times) lo paragona a Charlie Chaplin e John Mason Brown (New York Post) elogia il numero dell’ Ol ‘Man River in cui viene evocato uno scaricatore portuale di colore che lavora per un battello sul Missisipi e che lamenta la triste condizione della sua gente, e quello in cui la sindacalista di Eve, in tutina rosa e foglia di fico, pettina i suoi lunghi capelli fingendo di lavorarli a maglia. La scenetta di Ol ‘Man River è una parodia di “Show Boat”, ritenuto lo spettacolo teatrale più significativo di tutti i tempi, perché il primo realizzato a partire da un libretto capace di integrare, in un nuovo linguaggio, le diversi componenti di uno spettacolo musicale di successo: partitura musicale, canto, umorismo, testi recitati, danza. 572 repliche all’esordio e poi ripetuto con lo stesso successo negli anni successivi, in diverse città americane ed anche all’estero (A Londra in diversi teatri prestigiosi per più di 1000 repliche).
Sidney B. Whipple (New York World-Telegram) riferisce di un altro sketch molto divertente, per il pubblico, quello sfrontato in cui un portantino brillo, in un ospedale, improvvisamente si trova ad operare uno sfortunato paziente. Richard Lockridge, (New York Sun) lo trova uno dei più divertenti artisti di Broadway che galleggia, però, sui perigliosi mari degli assolo. Richard Watts (NewYork Herald Tribune) ha ritenuto che la rivista offrisse tante cose buone ma che l’effetto cumulativo giocava a sfavore. Burns Mantle (New York Daily News) riconosce, al piccolo clown, momenti divertenti , ma ritiene che, nel complesso, la serata avrebbe dovuto essere ridotta della metà. Comunque registra che al termine ci sono stati applausi amichevoli e numerosi per l’amato Jimmy Savo.
In pratica entusiasta chi lo conosceva e lo seguiva dai tempi del vaudeville, meno calorosa l’accoglienza di chi lo vedeva per la prima volta e non ne conosceva il repertorio. In questi casi si lamentava che un atto unico di un’ora e mezzo,ricco di sketch musicali, finisse col presentare lungaggini che avrebbero potuto,in seguito, essere migliorate. In conferenza stampa Jimmy aveva annunciato che lo spettacolo sarebbe stato rivisto prima di ripresentarlo a Broadway, ma ciò non è più avvenuto, né a Broadway né da altre parti.
Fra le e canzoni, mimate, oltre che cantate da Jimmy, alcuni classici interpretati da tutti i grandi cantanti dell’epoca : River, Stay Away from My Door (parole di Mort Dixon, musica di Harry Woods); Ol’ Man River (da Show Boat, 1927; parole di Oscar Hammerstein II, musica di Jerome Kern); Lady Bird, Lady Bird, Fly Away Home (tradizionale filastrocca per bambini ); Did You Ever See a Dream Walking? (da Sitting Pretty, 1933; parole di Mack Gordon, musica di Harry Revel); Blue Moon (parole dy Lorenz Hart, musica di Richard Rodgers, la coppia di “The Boys from Syracuse”); The Song of the Flea (da “ La dannazione di Faust” di Hector Berlioz – 1846).
Scheda tecnica su Mum’s the Word
Titolo: | Mum’s the Word |
Teatri: | Belmont Theatre |
Data apertura: | 5 Dicembre 1940 |
Data chiusura: | 14 Dicembre 1940 |
Repliche: | 12 |
Genere: | One man show |
Direzione: | Al Webster |
Produzione e Regia: | Jimmy Savo |
E’ possibile consultare una scheda tecnica sul musical, approntata da IBDB (Internet Broadway Database), il sito della “The Broadway League” che raccoglie informazioni sugli spettacoli di Broadway a partire dal ‘700, e quella approntata da Playbill.