La maggior parte dei drammi locali di protesta sociale (Teatro come arma era lo slogan bellicoso dei promotori) si svolgeva fuori Broadway, dove la New Theatre League e la Theatre Union producevano drammi appassionati per indottrinare la classe operaia, uno stereotipo mitico dell’America intellettuale. Ma anche Broadway diede spazio alle commedie di protesta sociale nella speranza che gli spettatori pagassero i prezzi più alti al botteghino proprio per minare il sistema che li sosteneva.
Le produzioni di sinistra erano di moda. Con sorpresa degli abbonati scontenti, anche la rispettabilmente borghese Theatre Guild assunse Paul Peters, George Sklar e altri riformatori sociali per scrivere una rivista di sinistra, Parade, che Philip Loeb mise in scena. Jimmy Savo, un adorabile pantomimo nella tradizione di Charlie Chaplin, ha fatto alcuni innocenti numeri teatrali che hanno affascinato il pubblico, ma nient’altro ha intrattenuto e trattenuto alcunchè. Dopo 40 spettacoli, Parade si sciolse. Il pubblico era maggiormente soddisfatto assistendo a The Great Waltz, che aveva una colonna sonora di Strauss, tra cui Il bel Danubio blu, e che ottenne 347 repliche B. Atkinson