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Scheda tecnica di “Carry on sergeant”

Carry on Sergeant è stato il primo lungometraggio realizzato in Canada, nel 1928, all’epoca del muto, e costato una cifra enorme per quei tempi, mezzo milione di dollari. Questo lungometraggio fu voluto dal governo canadese per ricordare la partecipazione del paese alla prima guerra mondiale e per onorarne i caduti. Facendo parte dell’impero britannico, il Canada aveva l’obbligo di partecipare alle attività belliche che interessavano l’Inghilterra e, pertanto, schierò i propri uomini a fianco degli alleati, contro la Germania, presso il confine franco-belga-tedesco.

E’ giusto ricordare che, non solo in quegli anni, la provincia canadese, assieme alla regione adiacente della Nuova Scozia, annoverava la presenza dei clan scozzesi ed era solita celebrarne le feste (come avveniva del resto per gli acadiani di origine francese), al punto che in alcune regioni si parlava, e si parla tuttora, il Gaelico Canadese e ciò spiega la divisa indossata dai soldati al fronte.

Il film fa parte di una sezione, che raccoglie video bellici di proprietà dalla biblioteca canadese, Library and Archives Canada, insieme ad altri corto e lungometraggi, riguardanti la prima guerra mondiale.

Quasi tutti gli attori e lo stesso regista, il capitano Bruce Bairnsfather, erano di origini inglesi o canadesi e avevano partecipato alla prima guerra mondiale, ad eccezione di un solo personaggio, in questa storia: Syd Small, interpretato da Jimmy Savo, che negli anni dal 1915 al 1918, giovanissimo, batteva, invece, la costa atlantica recitando nei teatri di vaudeville e di burlesque. Questa pagina prova a individuare le motivazioni alla base di quella scelta.

Nel preview (35 min. circa) pubblicato sulla pagina di Youtube dedicata a Jimmy Savo e accessibile dal sito www.jimmysavo.it, si ripercorre la storia dell’amicizia fraterna fra Cyd Small, Jimmy appunto, e Bob MacKey, l’indomito sergente, interpretato dal’attore inglese Hugh Buckler, prima fuochisti nella stessa acciaieria e poi insieme al fronte.

Il ruolo affidato a Jimmy Savo, nell’economia del lungometraggio, è evidentemente quello del giullare, del buffone della compagnia (“Quando detti un’occhiata nello specchio sul lavello, scoprii di apparire più buffo che mai, senza farlo apposta” citazione da I Bow to the Stones), è quello di chi prende la vita molto alla leggera, crede nella chiromanzia e nell’oroscopo, un po’ meno nel lavoro; per convincersi di ciò basta seguire le prime scene nella acciaieria in cui usa l’altoforno come tostapane, e come si insedia nell’osteria: troneggia su un tavolo, circondato dai compagni e, soprattutto, dalle quasi ragazze che lavorano lì. D’altra parte è dotato di una grande sensibilità, crede molto nell’amicizia, e ritiene suo compito allietare, sostenere psicologicamente e moralmente tutti i suoi compagni, comprendendone le emozioni, le debolezze, le sofferenze. Alla luce delle moderne teorie della comunicazione è giusto definirlo un leader socio-affettivo, il cui compito è, appunto, quello di perseguire il benessere dei suoi compagni, grazie alle sue doti di simpatia e di empatia, oltre che di spiccato umorismo. Ma ricordiamo che siamo in un film muto e, quindi, questo ruolo, non può contare sulla parola ma soprattutto sulla postura e sul linguaggio del corpo. Si giustifica, così, il fatto che questo complesso personaggio venga affidato a Jimmy Savo, il più grande pantomimo del mondo, come l’aveva definito, proprio in quegli anni, Charlie Chaplin, peraltro inglese e candidato naturale per quel ruolo. Nel 1928 Jimmy Savo, trentaseienne, ha già archiviato il vaudeville ed ha esordito, con successo, e già da qualche anno, sui palcoscenici di Broadway! Oltre alla mimica, alla postura e al modo di camminare, impressiona il modo del tutto creativo ed estroso di rapportarsi all’ambiente circostante, uomini o cose che siano: nei suoi incubi le bombe diventano intelligenti, ce l’hanno con lui e lo inseguono per tutto il bosco. Impreca perché il bricco del gin è scoppiato e non si accorge che è stato centrato da una raffica nemica, a pochi centimetri dalla sua testa. Evidente il contrasto fra la cura con cui prepara il bagnetto per l’ennesimo figlio di madame Voisin, saggiando il calore dell’acqua col gomito, e la noncuranza con cui lo dimentica e lo abbandona, fra fumi e vapori, ignaro dei suoi pianti accorati, per correre dietro alla prima gonnella che passa lì davanti. Il camino del quartier generale diventa armatura e punto di osservazione, attirato dai profumo di salsicce arrosto, provenienti dalle trincee, che hanno un effetto irresistibile su di lui. Ed è evidente anche il compiacimento della regia per questo simpatico personaggio, testimoniato da alcuni sottotitoli come “Syd Small ha deciso di arruolarsi: A questo punto la guerra può avere inizio!”, oppure,“Se i tedeschi avessero saputo che eri tu di guardia in questo punto delle trincee, avrebbero già sfondato e vinto la guerra” e, dopo essersi trasferito al quartier generale e assunto il ruolo di attendente del generale e responsabile delle pubbliche relazioni con la gente del posto, o meglio dell’osteria “non tornerà più in trincea e pur tuttavia gli alleati riusciranno a vincere la guerra”.

Nella seconda parte del lungometraggio, quella in cui tutti i protagonisti sono chiamati ad atti di eroismo, c’è il riscatto anche per Syd Small, che mostrerà gli aspetti più profondi del suo carattere e della sua sensibilità, ma dovrà vincere i pregiudizi che lo accompagnano: é evidente che chi è stato considerato dagli altri come un eterno buffone, buono solo per l’osteria, rischia di non essere creduto quando, invece, fa sul serio. Mostra comprensione per il tradimento coniugale di Bob, assiste al suo straziante rimorso, vorrebbe aiutarlo, sostenerlo ma viene respinto.

Non furono altrettanto comprensive le autorità canadesi che criticarono severamente il fatto che l’eroe nazionale, il sergente che continua ad andare avanti ad ogni costo, avesse una relazione extraconiugale con una prostituta francese da taverna, Marta, superbamente interpretata dall’attrice Louise Cardi, Marta, le mille e una notte dell’osteria’, dimenticando la giovane moglie Ruth, dagli occhi blu, e, addirittura, in attesa di un bambino, interpretata dall’attrice Nancy Ann Hargreaves. Il film fu così abbandonato; solo recentemente, negli anni 70, venne ripreso, rimasterizzato, e, nel 2015, pubblicato anche su YouTube.

Syd, invece, ha pietà e comprensione per l’amico che, preso dai sensi di colpa, si dispera, si sente indegno, strappa via il medaglione che porta al collo, pegno d’amore di Ruth, e non accetta l’offerta d’aiuto dell’amico, anzi, lo rimprovera, lo manda via perché non è più tempo per buffoni. Syd è indeciso sull’uscio dell’osteria ma non si perde d’animo, sa che l’amico avrà bisogno di lui, il che puntualmente avviene quando colpito a morte, cerca inutilmente al collo il medaglione, simbolo di quell’amore, che Syd sa dove trovare. Lo pone sulle sue labbra esangui, assicurandogli, almeno in quell’ultimo momento, la pace che cercava. Lo farà avere a Louise, ciò non mitigherà il suo dolore ma l’aiuterà ad affrontare la vita come moglie di un eroe integerrimo, generoso e … fedele.

Questa la lettera che accompagna il medaglione:

Gentile Signora MacKay,

Ho pensato a quanto le avrebbe fatto piacere avere questo (medaglione). L’ho trovato addosso a Bob, lo indossava quando … ebbene immagino che abbia già saputo quello che è successo, e quindi non glie lo ripeterò di nuovo. Tornerò un giorno da quest’esperienza orrenda, almeno lo spero.

Con amicizia, Syd Small

 

Alcune curiosità. Il regista, capitano Bruce Bairnsfather, scrittore e caricaturista, fu anche il fumettista più famoso della prima guerra mondiale. L’immagine del vecchio soldato inglese, nella presentazione delle forze in campo è quella della sua più celebre caricatura, “Old Bill.” Bill e i suoi commilitoni Bert e Alf saranno presenti nei fumetti settimanali di Fragments from France di Bairnsfather, pubblicati nella rivista The Bystander durante tutta la prima guerra mondiale. Anche alcune sue caricature sono comparse sulle locandine del film e hanno come soggetto il buffo Jimmy Savo.

Non è dato sapere se Jimmy, così disinvolto nei panni del soldato semplice Syd Small, abbia svolto il servizio di leva in America, ma quello che è certo è che per l’Archivio di Stato italiano era “renitente” alla leva come risulta nelle registrazioni del 9/5/1912 e del 1/12 dello stesso anno.

Dati generali su Carry on Sergeant

Titolo: CARRY ON SERGEANT
Regista: BRUCE BAIRNSFATHER
Anno: 1927
Durata: 98 Minuti
Paese: Canada
Genere: Bellico

E’ possibile consultare una scheda tecnica più approfondita del film, approntata da IMDb (Internet Movie Database), il sito di Amazon dedicato alla diffusione di contenuti cinematigrafici e televisivi, e quella approntata da CITVF, (Complete Index To World Index). Riportato nel database del sito Silent Era, specializzato nella raccolta di informazioni pertinenti all’epoca del muto, all’interno dell’ AFi (American film Institute website).